Etica ed Economia a braccetto

ECA Italia sponsor della conferenza organizzata dall'associazione Nemetria sulle priorità per il Paese: lavoro, sviluppo, crescita dei sistemi
 
ECA Italia anche quest'anno ha sponsorizzato la conferenza che, per il venticinquesimo anno, Nemetria – importante associazione che opera nel settore della formazione e della cultura d'impresa – ha tenuto a Foligno sul tema "Etica ed Economia". La conferenza aveva per titolo "Le priorità: il lavoro, lo sviluppo, la crescita dei sistemi".
Gli interventi principali sono stati tenuti dal Ministro Enrico Giovannini, dal Segretario Generale CISL Raffaele Bonanni, dal Presidente INPS Antonio Mastrapasqua, dal Vice Presidente di Confindustria Ivan Lo Bello e dal Presidente del Censis il Sociologo Giuseppe De Rita. L'agenda di lavoro si è molto prestata ad una discussione di profilo politico-economico, della situazione di stagnazione (fino alle soglie del 2000) e di crisi + stagnazione (dal 2000 ad oggi) che affligge il nostro Paese, in "black out economico" da quasi venti anni. L'etica, quindi, riferita più al nostro sistema politico che all'impresa. Si è peraltro ricordato come l'internazionalizzazione del business sia stata e sia tuttora quella strategica leva attraverso la quale le aziende italiane che l'hanno intrapresa sono riuscite a drenare o quanto meno a contenere la crisiIl rapporto continuativo intrattenuto da ECA Italia con oltre 200 aziende impegnate all'estero ne è prova quotidiana, che conferma questo certo principio di riferimento. Rimane aperta la criticità di tutte quelle aziende che non hanno avuto o non hanno la forza di compiere questo passo, con conseguente effetto a valle negativo sui relativi addetti ai lavori e, in termini macroeconomici, su una consistente parte dei nostri concittadini. "(...) Negli ultimi dieci anni è mancata la prospettiva di progettare un futuro sia a livello di Governo sia a livello delle imprese, cosa indispensabile per superare la congiuntura drammatica che ci affligge (...)". L'intervento del Ministro del Lavoro Giovannini è stato molto severo anche verso i governi. Significativamente, per una platea molto attenta, ha aggiunto: "(...) Mi batterò affinché venga approvato il sostegno per l'inclusione attiva, la spinta giusta per tornare nel mercato del lavoro (...)".
Il confronto con le nostre aziende clienti ci ha permesso di verificare come la maggior parte dei Paesi europei ha creato sistemi di welfare di questo tipo, più adatti ad affrontare crisi di lungo periodo. Ivan Lo Bello ha in tal senso parlato di formazione dei giovani e dei "meno giovani" e della necessità di superare le visioni corporative, che nella pratica potrebbe, in effetti, significare il sacrificio di interessi di parte ... uno sforzo "etico", senza il quale l'economia difficilmente potrà risollevarsi.
Il Segretario della CISL Bonanni ha affermato, come i sindacati da tempo stanno sostenendo, che "(...) a combattere la disoccupazione devono essere le imprese e che le imprese si possono risollevare solo dopo una reale e significativa contrazione della pressione fiscale (...)". 
In sintesi gli interventi hanno dimostrato che il concetto di etica è diventato protagonista del dibattito economico. La crisi attuale è stata in larga parte letta come "prodotto di una consistente mancanza di eticità", dell'eccesso di speculazioni finanziarie non produttive. L'etica è, quindi, innanzitutto un problema di assunzione di responsabilità verso la collettività. Campo privilegiato per lo svolgimento del discor-so etico è, appunto, l'economia; un compito della politica ma che alla politica non è riservato e coinvolge anche le aziende. Rimane peraltro difficile declinare l'etica a livello di azienda, sbarazziamo in tal senso il campo dall'affermazione che il guadagno non è etico. Senza di esso le aziende non investirebbero nel e sul lavoro. Etici però devono essere anche i comportamenti individuali di chiunque operi in azienda, nel rispetto delle regole e gerarchie aziendali, con intelligenza, lealtà e sincerità, valutando attentamente le conseguenze dei propri comportamenti organizzativi nel quadro del ruolo che l'azienda gli ha assegnato.