EDITORIALE - Terre in Movimento
Il progetto di Corporate Social Responsibility di ECA Italia
di Andrea Benigni AD ECA Italia
La convivenza tra etica e impresa è tema dibattuto da tempo, non ho mai saputo in effetti da quale latitudine leggere correttamente il fenomeno “Elemosina?”…”Siamo tutti più buoni?”...”Fai del bene..!?”
ECA Italia è quella che si definisce dimensionalmente una Pmi, opera nel mercato italiano dal 1994, si coordina con ECA International, che opera nel mercato internazionale dal 1971. In Italia abbiamo fatto cose importanti: abbiamo 36 dipendenti, 35 a tempo indeterminato, 1 a tempo determinato. Nel 2017 è già un primo modo di fare responsabilità sociale: non è così scontato, a cominciare dal nostro settore.
Guido e ho guidato questa società per 13 dei suoi 23 anni di vita e ho ritenuto fosse arrivato il momento che anche la nostra realtà aziendale potesse muovere i suoi primi passi nella direzione della Responsabilità Sociale d’Impresa o Corporate Social Responsibility. Ho pensato di proporre al personale di ECA Italia l’innalzamento del proprio livello percettivo e di attenzione su quanto avvenuto nel nostro Paese tra il 24 agosto 2016 e, in particolare, il 18 gennaio 2017. Il sisma del Centro Italia, infatti, è stato tema che ha turbato tutti noi. Questa volta ci siamo smarcati dagli “sms dona 1 euro subito” e abbiamo optato per andare a lavorare in Valnerina, a Norcia.
La scelta, in particolare, è stata quella di concentrare il nostro supporto a tre aziende locali, due a conduzione familiare e una cooperativa, imprese che con gli eventi sismici hanno visto distrutta la loro attività economica, con le conseguenze facilmente immaginabili. Si è trattato della cooperativa “La Mulattiera”, dell’azienda di apicoltura “Il Massaro” e dell’agriturismo “La tana dei Lupi”.
La ricaduta del Progetto è stata importante sia per noi sia per il territorio; le aziende e le comunità sono state individuate sia dal punto di vista umano sia sotto il profilo socio-economico. Noi abbiamo appreso con una forte esperienza umana e personale il valore del “fare insieme” dando il nostro supporto manuale al lavoro quotidiano all’interno delle aziende partner, mi preme sottolineare sottolineo partner. Abbiamo lavorato fianco a fianco con uomini coraggiosi e lavoratori instancabili condividendone le problematiche, ma anche contribuendo alla rinascita di una terra ferita, a mezzo di una esperienza di solidarietà piena e circolare.
Potevamo andare in barca a vela a fare outdoor training o ritrovarci in piccoli gruppi in mezzo a un bosco delle Dolomiti per mettere alla prova la nostra capacità di fare team o ritrovare la strada aiutandoci l’un l’altro. Più di un dipendente, in passato, mi ha chiesto di aprire a progetti di outdoor training: beh, lo abbiamo fatto. Siamo andati sulle “Terre in Movimento”, facendoci guidare da un counselor del Terzo settore, Lella Giorgetti, esperta di TeamWork e gestione di contesti disagiati. Mi preme ringraziarla in questo editoriale.
Al progetto hanno aderito operativamente 21 dei 36 dipendenti del nostro gruppo di società, ma in realtà hanno aderito tutti: sottrarre 42 giorni lavorativi all’operatività di una società di servizi è possibile anche perché gli altri 15 colleghi hanno lavorato il doppio, il triplo, quello che serviva. “Terre in Movimento” non si ferma: ECA Italia promuoverà nei prossimi mesi le attività delle aziende partner, promuoverà i loro prodotti. I territori si ricostruiscono con il lavoro, ECA Italia si è mossa in questa direzione e presenterà queste aziende ai suoi clienti, perché i prodotti che offrono sono prodotti che compriamo noi tutti, mentre le prime macerie da rimuovere sono quelle che consentiranno a quelle economie di resistere e quindi alimentare la continuità e la vita di quei bellissimi territori.
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