La Voluntary Disclosure arriva anche in Brasile - di L. Murgo International HR senior consultant di ECA Italia

Il 13 gennaio scorso il presidente del Brasile ha approvato, apponendo un veto su 12 articoli, il disegno di legge che istituisce il regime speciale per la regolarizzazione di fondi, beni patrimoniali e diritti detenuti all'estero (Regime Especial de Regularização Cambial e Tributária - RERCT). Il provvedimento garantisce un'amnistia sulle imposte e sulle violazioni di natura fiscale collegate al possesso di beni finanziari all'estero da parte di soggetti residenti fiscali brasiliani al 31 dicembre 2014 e che non siano stati dichiarati alle autorità di competenza.
 
Secondo quanto approvato dal presidente, il RERCT si applica agli asset finanziari (fondi, beni patrimoniali e diritti) di provenienza lecita, posseduti o rimessi all'estero da parte di persone fisiche o entità legali residenti al 31 dicembre 2014 e che non sono state dichiarate, o dichiarate commettendo omissioni o inesattezze, incluse anche quelle attività che sono state già rimpatriate. Al fine di poter partecipare alla procedura di regolarizzazione, la persona fisica o giuridica dovrà presentare alla Secretaria da Receita Federal do Brasil (ossia all'Agenzia delle Entrate brasiliana) una dichiarazione (Declaração de Regularização Cambial e Tributária - DERCAT), oltre alla dichiarazione dei redditi (DIRPF) se omessa oppure ad una sua rettificativa, contenente una descrizione dettagliata della natura, ammontare e origine delle attività finanziarie e patrimoniali e dei diritti detenuti alla data del 31 dicembre 2014. Inoltre, è richiesto che il dichiarante rimetta l'imposta dovuta e la relativa sanzione.
 
 
Il rispetto delle condizioni previste dalla normativa farà venir meno la responsabilità penale contemplata in alcune fattispecie di reati tributari. Con riferimento all'ambito soggettivo, la normativa si applica ai soggetti che sono persone fisiche, residenti o domiciliate in Brasile alla data del 31 dicembre 2014 e che siano stati detentori di beni patrimoniali e diritti di origine lecita per un periodo di tempo fino al 31 dicembre 2014.
Inoltre, anche i soggetti non fiscalmente residenti, al momento della pubblicazione della legge n. 13.254, 2016, possono aderire alla procedura a condizione che siano stati residenti o domiciliati nel paese al 31 dicembre 2014. Per quanto riguarda l'ambito oggettivo, i beni finanziari oggetto di regolarizzazione (da indicare al valore di saldo oppure a quello di mercato) sono depositi bancari, strumenti finanziari, polizze assicurative oltre ad attività finanziarie o diritti di alcun genere, corrisposte da società estere, sotto forma di azioni, sottoscrizione di quote di capitale o di qualsiasi altro rapporto partecipativo al capitale delle persone giuridiche, con o senza personalità giuridica e beni immobili in generale.
 
 
L'adesione alla procedura prevede il pagamento di un'imposta pari al 15% delle somme riportate per la regolarizzazione. È inoltre prevista una sanzione pari al 100% pari al valore dell'imposta dovuta, per un costo totale di adesione alla procedura del 30% (15% di imposta e 15% di sanzione). Il pagamento della sanzione non si applica sulle somme detenute in conti correnti all'estero, se il limite non supera i 10.000 Real brasiliani. Il termine ultimo per l'adesione alla procedura è il 31 ottobre 2016.
Precisiamo infine che il valore da indicare dovrà essere convertito in dollari americani e successivamente convertito in Real brasiliani, usando un tasso di cambio al 31 dicembre (pari a 1 USD = 2,66 BRL), più favorevole rispetto ai tassi di cambio correnti.