Sicurezza sociale, nuovo ponte tra Italia e Turchia - di A. Celen Tax consultant WTS Tax legal consulting e partner turco di Global Tax Network

 

Italia e Turchia negli anni hanno mantenuto un forte e solido rapporto economico, che si è visto rafforzato dai nuovi accordi conclusi. Quasi mille aziende italiane al momento operano in Turchia così come numerosi italiani vi risiedono. La grande differenza che incombe sul sistema di previdenza sociale dei due Stati potrebbe portare al fenomeno di una doppia assicurazione sui contributi previdenziali. Per questo motivo, la rapida crescita internazionale dei lavoratori che emigrano richiede un'effettiva amministrazione della previdenza sociale tra i Paesi. Ciò può essere raggiunto concludendo accordi di previdenza sociale bilaterali e multilaterali per incitare la mobilità delle persone oltre i confini. Il primo agosto 2015 è entrata in vigore una nuova convenzione transnazionale tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Turca. Con l'entrata in vigore di suddetto accordo (firmato nel 2012), la trasferibilità della previdenza sociale tra i due Paesi è chiaramente agevolata. Ricordiamo che le tematiche sulla gestione del personale espatriato in Turchia e le caratteristiche del nuovo Accordo in materia di sicurezza sociale, verranno approfondite durante il Focus  aese che si terrà a Milano il 22 giugno 2016 presso la sede di ECA Italia in via Antonio da Recanate 1

 

Norme sulla Previdenza Sociale in Turchia 

Lo status di previdenza sociale degli espatriati assunti in Turchia è regolata dall'Assicurazione Sanitaria Universale e Sociale n 5510, dagli accordi bilaterali sulla previdenza sociale conclusi dalla Turchia e dagli Accordi Europei sulla Previdenza Sociale dei quali la Turchia ne è parte. Tutti e tre i tipi di legislazione hanno il loro proprio schema per determinare lostatus di ogni individuo straniero assegnato in Turchia dall'estero. I mutui accordi sull'esenzione della previdenza sociale sono conclusi per proteggere la legittimazione dei diritti dei lavoratori e influenzano la libertà di movimento dei talenti tra gli stati contraenti. La maggior parte degli accordi bilaterali conferiscono agli espatriati gli stessi diritti e obblighi dei cittadini dello Stato ospitante, a meno che, non siano previste delle limitazioni dall'Accordo. La Convenzione Europea di Sicurezza Sociale regola il regime previdenziale applicabile ai lavoratori dipendenti e ai liberi professionisti così come ai membri della loro famiglia e ai rifugiati all'interno della Comunità Europea.

I principi base degli accordi bilaterali sulla previdenza sociale e la Convenzione Europea di Sicurezza Sociale sono generalmente in linea e condividono caratteristiche comuni. Tuttavia, una delle differenze importanti è la durata del distacco previdenziale. La possibilità di usufruire del periodo di esenzione nel Paese di lavoro è soggetta a un limite massimo di 12 mesi in applicazione della Convenzione Europea di Sicurezza Sociale, mentre, il nuovo accordo bilaterale tra Italia e Turchia ha aumentato il suddetto periodo fino ad un massimo di 24 mesi.

Caratteristiche del nuovo accordo
Il nuovo Accordo di Sicurezza Sociale regola il sistema previdenziale italiano e turco con riferimento ai seguenti istituti: invalidità, vecchiaia, maternità e malattia, superstiti, infortuni sul lavoro e malattie professionali. I provvedimenti di questo accordo si applicano agli individui che sono soggetti alla legislazione di una o di entrambe le parti contraenti così come alle loro famiglie e ai superstiti. Secondo le previsioni dell'accordo, i dipendenti espatriati possono richiedere il "certificato di copertura" all'autorità competente italiana o turca, a seconda dei casi. Questo documento di esenzione permette ai lavoratori di rimanere assicurati nel loro paese di origine fino a 24 mesi senza nessuna restrizione. Il periodo di 2 anni può essere esteso previo accordo da parte delle autorità competenti di entrambi gli stati contraenti. L'estensione può essere fatta senza limiti di tempo sempre e quando le autorità competenti di entrambi i paesi siano d'accordo.
È molto importante ottenere e mantenere un valido certificato di copertura approvato dall'autorità competente. La richiesta del certificato di copertura deve essere presentata per ogni lavoratore espatriato. Per consentire l'esenzione, il certificato dovrà coprire esattamente tutto il periodo del distacco estero. Per evitare possibili difficoltà, è raccomandabile ottenere il certificato prima che il lavoratore entri e lavori nello stato ospitante. Una volta ottenuto, il certificato approvato dovrà essere inviato all'ufficio payroll dell'azienda ospitante, ciò al fine di esentare il lavoratore straniero dall'applicazione delle ritenute previdenziali sulla busta paga locale. Dal lato normativo, invece, è importante revisionare i documenti dell'espatriato regolarmente. In caso di estensione del periodo di distacco, il certificato dovrà essere modificato in base alla durata della proroga. Senza un certificato di copertura valido, il paese ospitante è obbligato a trattenere i contributi previdenziali sulla busta paga del lavoratore straniero. Il nuovo accordo fornisce al lavoratore espatriato anche la possibilità di totalizzare i periodi di assicurazione maturati all'estero.
La portabilità dei diritti e obblighi sulla previdenza sociale permette all'espatriato di usufruire dei benefici forniti dal sistema di sicurezza sociale del Paese di origine così come di quello ospitante. L'armonizzazione del piano previdenziale tra Italia e Turchia è di grande importanza per le aziende e per i potenziali investitori in entrambi i paesi. Inoltre, il nuovo Accordo di Sicurezza Sociale tra Turchia e Italia può portare ad un effettivo risparmio grazie alla semplificazione del processo di mobilità internazionale. Di sicuro, il nuovo accordo contribuirà ad aumentare la mobilità tra Italia e Turchia.