"Lavoratori stranieri all'EXPO: vademecum degli ingressi" - di V. Bilotta - Partner di ECA Italia

Dopo tanti anni trascorsi a parlare a tutti i livelli di immigrazione, possiamo constatare come nel nostro Paese si sia quanto meno usciti della "sindrome dell'emergenza". Problemi di sicurezza e di ordine pubblico a parte, pare dunque un dato definitivamente acquisito che l'immigrazione legale è, e sempre più sarà, uno dei principali fattori in grado di contribuire alla sostenibilità del sistema economico italiano.
Le normative che regolano l'ingresso in Italia di personale extracomunitario hanno trovato una relativa stabilizzazione sia grazie a una serie di provvedimenti legislativi (come l'istituzione dello Sportello Unico e la digitalizzazione per le istanze di nullaosta), sia per le prassi che sono ormai consolidate, soprattutto nelle grandi città, dove le amministrazioni pubbliche coinvolte hanno garantito tempi più brevi per l'ottenimento dell'autorizzazione al lavoro e del relativo permesso di soggiorno. Tempi che, come è ben noto, soprattutto nel caso dei lavoratori altamente qualificati, sono condizione essenziale per poterne garantire il lavoro in Italia: in caso di ritardi diventa infatti molto più facile e attraente per i candidati extracomunitari passare alla concorrenza straniera.
Non è difficile comunque prevedere che il sistema normativo collegato all'ingresso in Italia per lo svolgimento di attività lavorativa di personale extracomunitario sarà messo alla prova dalle attività connesse alla preparazione e alla gestione dell'Expo 2015. L'elemento strategico che potrà caratterizzare questa particolare tipologia di immigrazione sarà sicuramente la brevità dei tempi che la nostra burocrazia dovrà garantire per assicurare il successo dell'operazione.
L'Italia si è davvero impegnata a fondo per il successo della manifestazione e al nostro Paese va sicuramente ascritto il m di avere individuato un tema – quello dell'alimentazione – che, sotto infiniti profili, è della massima attualità e del massimo interesse per tutti: per i problemi dell'aumento della popolazione mondiale e della perdurante sottoalimentazione di buona parte dell'umanità, per i collegamenti con il tema della salute e per tutti gli aspetti culturali connessi al cibo e alla sua preparazione.
Il tema dell'ingresso in Italia per Expo 2015 di lavoratori stranieri è stato affrontato dal Governo sia attraverso la creazione di una procedura semplificata ad hoc, sia utilizzando e ottimizzando al meglio le norme esistenti. A livello normativo, ad esempio, il numero di lavoratori non comunitari ammessi per l'Expo è di 2.000 unità. Tali quote sono previste infatti dal decreto di programmazione flussi di ingresso stagionali 2014 (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 aprile 2014). Come specificato nel Decreto, l'ingresso dei lavoratori stranieri nell'ambito di tali quote è consentito ai fini della costruzione e dell'allestimento fino al marzo 2015 e per lo smantellamento dei padiglioni dal dicembre 2015 fino a quando ce ne sarà bisogno (ma non oltre il 30 giugno del 2016).
Le tipologie di ingresso consentite all'interno delle quote sono due: assunzione di lavoratori stranieri da parte di aziende italiane o stabilite in Italia e di lavoratori stranieri distacco dipendenti da aziende straniere. Entrambe le tipologie richiedono l'inoltro di apposita comunicazione allo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura di Milano da parte degli operatori Expo autorizzati: Commissario Generale di Expo, Commissario di Sezione dei Paesi Partecipanti o Direttore dei Partecipanti non Ufficiali per conto del rappresentante legale dell'azienda interessata. A livello logistico, è stata prevista la predisposizione, all'interno della fiera espositiva, di un ufficio amministrativo unico nel quale confluiranno lo Sportello Unico per l'immigrazione, la Questura e la DTL. Da un punto di vista amministrativo, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha predisposto un modello semplificato di richiesta del permesso di soggiorno per i partecipanti a Expo 2015. Verranno infine istituiti 3 Sportelli Amico di Poste Italiane dove i cittadini stranieri si potranno recare per presentare la richiesta del permesso di soggiorno.
Per agevolare la partecipazione a Expo Milano 2015 e favorire la massima apertura dell'evento internazionale sono state pubblicate e sono disponibili on line le linee guida sulle modalità di ingresso e di soggiorno in Italia dei partecipanti e visitatori alla manifestazione. Le amministrazioni pubbliche italiane hanno concordato diverse procedure di ingresso per la gestione, l'ingresso e il soggiorno dei cittadini stranieri al di fuori delle quote previste nel Decreto Flussi 2014.
Le procedure cambiano a seconda dell'incarico attribuito al soggetto e alla durata del soggiorno. Sono relativamente favoriti i Commissari Generale di Sezione, il Vice Commissario, lo stretto nucleo familiare degli stessi e i diretti dipendenti del Commissariato Generale di Sezione. Questi soggetti hanno diritto al rilascio del visto per missione e della relativa carta MAE, titolo che li esime dal richiedere il permesso di soggiorno in Italia. Per la maggior parte del personale – soprattutto quello dei Partecipanti non Ufficiali che soggiornerà e lavorerà in Italia fra il primo aprile e il 30 novembre 2015 – le linee guida stabiliscono che dovrà essere rilasciato il visto per missione con l'obbligo di richiedere il relativo permesso di soggiorno per "missione", la cui durata è strettamente correlata al periodo espositivo.
Tale permesso dovrà essere richiesto dal cittadino straniero entro 8 giorni dal suo ingresso in Italia tramite l'ufficio postale abilitato previa compilazione dell'apposito kit Expo 2015. Altra tipologia di ingresso prevista è quella riservata ai cittadini stranieri che intendono visitare Expo Milano 2015. Questi, sedovuto, potranno far ingresso in Italia attraverso la richiesta di visto turistico che consentirà loro di soggiornare sul nostro territorio per un periodo non superiore ai 3 mesi. Come noto, tale visto non dà diritto al titolare di svolgere attività lavorativa nel territorio Italiano.
È inoltre opportuno segnalare le criticità e i possibili problemi di carattere previdenziale e fiscale strettamente connessi con l'ingresso dei lavoratori per Expo 2015. Il cittadino straniero che svolge attività lavorativa in Italia, com'è noto, è soggetto alla legislazione previdenziale e assicurativa italiana laddove manchi una convenzione di sicurezza sociale tra l'Italia e il Paese di provenienza del cittadino extracomunitario. La complessità degli aspetti sommariamente descritti richiede dunque molta attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti.