Il sole sorge ad oriente. Il successo di Conser in Cina
Flavio Simola - Amministratore Unico di Conser SpA -, intervistato da Marco Girardo, racconta il percorso di crescita della società sui mercati orientali. Le sfide, i problemi e le possibili risposte in termini di business, ricerca e diversity management.
Conser Spa nasce nel 1969 grazie a un gruppo di ingegneri, fra i quali Salvatore Cassarino, esperto di tecnologie petrolchimiche, Luigi Appetiti e Luigi Sibilia, entrambi esperti di tecnologie di raffineria, e Amedeo Mencuccini, esperto di software applicati all'ingegneria chimica. Tutti di origine Ctip, che a quel tempo rappresentava la massima espressione in Italia nel campo delle società di ingegneria a indirizzo chimico. A guidare la società, oggi, è sempre un ingegnere, Flavio Simola, amministratore unico, che ha traghettato Conser laddove, da qualche tempo, anche nel settore petrolchimico, il sole non solo sorge, ma brilla più forte: in Oriente. "Setto-otto volte l'anno viaggio in Cina – racconta l'ingegner Simola – per una decina di giorni. Abbiamo cominciato in quel Paese una ventina d'anni fa, e il grosso della crescita, attualmente, è proprio lì". Agli inizi, tuttavia, Conser era una società che serviva soprattutto il mercato interno, i grandi impianti italiani. Fino agli anni settanta buona parte del nostro lavoro era effettivamente concentrato in Italia. I clienti, cioè, erano le raffinerie italiane e poi quelle europee. Da quando abbiamo iniziato a espanderci nell'area asiatica, invece, c'è stato un progressivo spostamento tanto che oggi il 90% del business è all'estero e il restante in Italia.
Con quale valore aggiunto siete riusciti a penetrare e ad espandervi in Asia?
Siamo esportatori di tecnologie chimiche e petrolchimiche. Tecnologie che sviluppiamo internamente e che non sono reperibili sul mercato asiatico. Insomma: tecnologia più progettazione, offriamo un pacchetto completo.
Come viene percepita una società di ingegneria italiana in Cina?
L'Italia è ben vista quando è conosciuta. Per certi versi, più ben vista di altre nazioni. Anche se, va detto, altri Paesi europei, ed in particolar modo la Germania, sono supportati da strutture diplomatiche molto meglio organizzate. Noi, come società, agiamo in completa autonomia indipendentemente dalle grandi organizzazioni economiche e politiche. Siamo una piccola struttura, una quarantina di persone, ma riusciamo comunque a confrontarci con colossi del calibro di Basf, Bayer o Esso, solo per citarne alcuni.
In che modo una società come Conser riesce a competere con colossi di questo calibro?
Riusciamo a competere soprattutto grazie alla flessibilità. E, nello specifico, grazie a un processo ingegneristico "taylor made". In questo modo, cioè, possiamo rispondere in tempi rapidi a richieste su misura dei committenti. Una capacità che in effetti viene da lontano. Negli anni ottanta e novanta, come dicevamo, Conser ha dato un grande impulso alle attività di progettazione nel campo petrolchimico, e ha prodotto centinaia di progetti per le principali raffinerie italiane, comprendenti quelle del gruppo Eni-Agip, Isab-Erg, Api e tanti altri. Abbiamo pertanto messo a frutto questa capacità e l'abbiamo affinata per i grandi clienti d'Oriente.
La fase di ricerca è condotta internamente?
La ricerca è interna, è nostra. E abbiamo attivato da tempo collaborazioni con l'Università di Roma, con l'Ateneo di Napoli e con il Politecnico di Milano. Quella di Conser è una mentalità industriale, che consente di ridurre i tempi anche nella fase della ricerca, mantenendola comunque a un alto livello. Questa capacità nasce dal fatto che negli anni novanta eravamo abituati a collaborare con società europee che avevano inserito la ricerca nell'attività produttiva. E ne abbiamo fatto il nostro modello.
Nell'ambito delle Risorse umane, quali sono le principali difficoltà che si incontrano in Paesi come la Cina?
Sono soprattutto difficoltà di comunicazione. Non solo per quel che riguarda il linguaggio, ma più in generale per gli aspetti culturali. Problematiche di Diversity management. Dall'altro lato, va detto, i cinesi sono gente molto pratica. Non frenano gli affari per barriere di principio o ideologiche. Ecco: sono abbastanza simili al carattere italiano nel business. Sotto il profilo industriale e manageriale, inoltre, c'è stata negli ultimi anni una forte evoluzione: non si accontentano più degli standard, posso dirlo per esperienza diretta, anche loro sono cresciuti moltissimo come società di ingegneria. Vent'anni fa compravano impianti chimici chiavi in mano. Poi tecnologia più apparecchiature. Oggi si fanno le apparecchiature in casa e cercano tecnologia, tanto che sono molto più attenti alla proprietà intellettuale.
Altri Paesi nei quali Conser si sta espandendo?
La Corea del Sud, dove abbiamo iniziato negli anni novanta. E poi Taiwan e India, dove i problemi maggiori sono soprattutto burocratici e dove riscontriamo una difficoltà maggiore a trattare e a concludere gli accordi.